venerdì 6 marzo 2009

Fondo Regionale dell’Emilia Romagna contro la Disoccupazione (FRED)

La crisi economica sta colpendo duramente i lavoratori italiani. Il numero dei disoccupati aumenta e, in Italia, manca uno strumento universale di sostegno al reddito, cioè di tutti i disoccupati. Il nocciolo del problema è che, al momento, non tutti i lavoratori disoccupati per causa della crisi beneficeranno davvero di sostegno. Visto che a livello nazionale molto probabilmente non ci sarà una svolta nell’intervento governativo, la nostra regione ha un’occasione da non perdere: istituire un vero e proprio Fondo Regionale dell’Emilia Romagna contro la Disoccupazione (FRED) per tutelare indistintamente tutti, anche i precari, gli atipici e i lavoratori delle piccole e medie imprese. Non pensiamo ad un provvedimento emergenziale, ma ad uno strumento sostenibile in grado di produrre dinamiche virtuose nel mercato del lavoro dei prossimi decenni.

Perché questa regione può fare di più e meglio delle altre regioni? Innanzi tutto, l’Emilia-Romagna ha un’economia molto sviluppata, con un tasso di disoccupazione inferiore alle più ricche regione europee. Quindi la spesa per il sostegno dei disoccupati è sostenibile qui più che altrove. In secondo luogo, l’Accordo Governo-Regioni del 12 Febbraio scorso, che ha visto protagonista il Presidente Errani, mette a disposizione una somma considerevole (8 miliardi) proprio per gli ammortizzatori sociali. Una parte non ancora definita, ma comunque congrua di queste risorse andrà alla nostra regione (se fosse il 5% del totale sarebbero circa 400 milioni di Euro).L’accordo stanzia risorse, ma soprattutto non definisce i criteri di erogazione della spesa, delegandoli implicitamente alle regioni. Qui sta la sfida e l’opportunità. Il rischio, infatti, è di lasciare che il sistema faccia quel che ha sempre fatto: offra un sostegno al reddito di pochi, in forza di un sistema disorganico e inadeguato, ricorrendo agli ammortizzatori “in deroga”, cioè erogati a seguito di logiche politico-sindacali ispirate nella migliore delle ipotesi da obiettivi di politica industriale. Gli ammortizzatori in deroga funzionano esattamente al contrario delle regole “chiare e certe” di cui parlano i Ministri Fitto e Sacconi.

Questo è il momento, invece, di creare un sistema equo, che non discrimini tra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B o C. La Regione Emilia Romagna è tra le poche che lo può fare, costituendo un Fondo che integri - e non sostituisca - gli istituti esistenti (Cassa Integrazione, Indennità di Mobilità e di Disoccupazione). Forse si tratterà di offrire sostegno a 20,000 disoccupati in Emilia Romagna nel momento peggiore della crisi. In ogni caso la nostra regione ha l’occasione per sfruttare i fondi offerti dall’Accordo Stato-Regioni per completare lo stato sociale italiano, offrendo un modello di tutela contro la disoccupazione attraverso criteri di erogazione predefiniti, equi ed universalistici: un esempio per tutte le altre regioni italianePer questo pensiamo all’istituzione di FRED: un fondo regionale, che gestisca parte delle risorse dell’Accordo Stato-Regioni, e le diriga con criteri certi e universalistici al sostegno dei disoccupati di questa regione che non godono di alcuna copertura. Sarebbe un fondo complementare, perché integrativo degli istituti di sostegno alla disoccupazione esistenti, ma comunque ispirato al principio assicurativo, per offrire un sussidio a tutti i lavoratori esclusi. La domanda è la stessa di sempre: se non ora, quando?

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